Vivendi ha raggiunto la soglia dell’Opa (24,9%) nel capitale di Telecom perché “desideriamo essere nella posizione di azionisti di riferimento e lo siamo. Siamo in una società in cui crediamo e che ha un potenziale”. Così l’ad di Vivendi e consigliere di Telecom, Arnaud de Puyfontaine, lasciando la sede di Telecom Italia dopo il Cda in cui si è discusso anche delle proposte arrivate per la società delle torri Inwit.
De Puyfontaine non ha risposto, riferisce l’Adnkronos, né alle domande dei cronisti sul ceo di Telecom, Marco Patuano, e se questi goda della fiducia del board, né a quelle sulle parole di Stephan Richard, ceo di Orange, che ha smentito ci sia interesse per un’operazione transfrontaliera di aggregazione. “Se dovessi commentare tutte le dichiarazioni che si fanno…”, ha detto l’ad di Vivendi.
“Crediamo veramente in un piano strategico per Telecom Italia. Chiunque – ha concluso De Puyfontaine – può dire ciò che vuole, io parlo per Vivendi e quello che dice è che ci piace il piano, la società e siamo impegnati sull’Italia”.
Sulla vendita della quota di Inwit, la società delle Torri di Telecom Italia, è intervenuto Tarak Ben Ammar, consigliere della società, che ha detto: “stiamo ancora valutando, non è stato deciso niente”. E ha aggiunto: “siamo ancora in una fase di riflessione”. Servirà un’altra riunione del consiglio di amministrazione per decidere? Alla domanda Ben Ammar ha risposto: “senza dubbio”.
Ben Ammar ha anche risposto a chi gli chiedeva se il ceo Patuano godesse della fiducia del board. “Finchè non c’è qualcosa di negativo, è positivo”, ha detto. E ha aggiunto: “non c’è niente di nuovo sul fronte occidentale”, citando il romanzo di Erich Maria Remarque.
Jean Paul Fitoussi non ha intenzione di dimettersi da consigliere d’amministrazione di Telecom Italia. “No. Perché?”, ha risposto.
Patuano, infine, ha dichiarato che per Inwit “ci vuole ancora un po’ di tempo”.